Maestro, il professor Zhu Songchun ha affermato che il principale ostacolo allo sviluppo dell'IA in Cina non è un collo di bottiglia tecnologico, ma il nostro cieco inseguimento della narrazione della Silicon Valley. Sembra un'osservazione tagliente, ma anche molto realistica.

Esattamente. Negli ultimi dieci anni, il modello della Silicon Valley, che equipara l'IA a 'big data, grande potenza di calcolo e grandi modelli', è diventato quasi il percorso standard globale. Seguiamo ciò che OpenAI e DeepMind dicono. Ma questo percorso non è solo tecnologico, è anche un modo per esportare il potere narrativo.

Ho notato che il professor Zhu ha citato un dato: il valore di mercato delle tre maggiori aziende tecnologiche americane ha già superato l'intero mercato azionario cinese. Dietro questa narrazione del capitale, in realtà si cela una forma di egemonia tecnologica.

Esatto. E il primo passo verso l'egemonia tecnologica è l'egemonia del discorso. Stabiliscono gli standard, definiscono il futuro e persino decidono 'che cos'è l'intelligenza.' Guarda, affermano che l'intelligenza artificiale generale deve essere costruita impilando milioni di GPU — è solo 'culto della scala.' Ma dobbiamo davvero seguire questo percorso?

Ironia della sorte, molte delle nostre politiche e investimenti nazionali ruotano intorno a questa 'logica della Silicon Valley.' Persino le preoccupazioni per la sicurezza dell'IA seguono ciò che dice Hinton, come se tutto ciò che preoccupa gli Stati Uniti dovesse preoccupare anche noi.

Questo ricorda la 'narrazione della globalizzazione' di un tempo. Gli Stati Uniti dicevano 'il mondo è piatto', e il mondo ha trasferito la produzione in Cina. Quando si sono accorti che non era più vantaggioso per loro, hanno immediatamente ribaltato il tavolo, promuovendo la 'riduzione del rischio' e il 'disaccoppiamento tecnologico.' Il controllo del discorso è sempre stata una risorsa strategica.

Ecco perché il professor Zhu insiste sulla necessità di costruire una nostra narrazione sull'IA. Propone di sviluppare un percorso tecnologico basato sulla realtà cinese, evitando di seguire gli standard imposti da altri.

Esattamente. Non è contrario ai grandi modelli, ma all'illusione che 'ci sia una sola via.' La Cina deve raccontare la propria storia — sia sul 'cuore' in filosofia che sulla 'logica' nella tecnologia. Questa non è solo una scelta tecnologica, ma anche una scelta di civiltà.